Uni.Co. e UniCredit hanno siglato un accordo finalizzato a dare un supporto concreto alle aziende delle Marche che si trovano alle prese con i rincari dell’energia elettrica.
UniCredit mette infatti a disposizione delle imprese marchigiane associate a Uni.Co. – società che opera a supporto delle imprese mettendo a loro disposizione un’ampia varietà di servizi e prodotti aderenti alle esigenze delle realtà del territorio – la possibilità di accedere a finanziamenti con tassi agevolati e rimborsabili nell’arco di tredici mesi. In questo modo, le aziende potranno distribuire i maggiori costi dovuti ai rincari dell’energia e delle materie prime su un orizzonte temporale più vasto.
Per accedere al finanziamento ciascuna impresa dovrà rivolgersi ai servizi finanziari di Uni.Co. Marche che effettueranno una valutazione dell’effettivo fabbisogno aziendale basandosi sulle bollette e sulle spese fin qui sostenute.
L’accordo è stato siglato per UniCredit da Silvano La Ghezza, Area Manager Small Business Marche; e per Uni.Co. dal Direttore Generale, Paolo Mariani.
Paolo Mariani, direttore generale di Uni.Co., ringrazia dell’iniziativa che UniCredit ha riservato alle PMI colpite dal rincaro energia in un contesto economico già duramente afflitto in questi anni dalla crisi pandemica, sottolineando l’importanza e l’opportunità che questa misura riveste al fine di soddisfare le esigenze delle imprese del territorio delle Marche.
Dichiara Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit: «Con questo accordo intendiamo rispondere alle necessità delle PMI rispetto a un problema non differibile, in una logica di attenzione e presenza attiva rivolta al territorio. Le imprese associate a Uni.Co. potranno infatti beneficiare di linee di credito dedicate per limitare l’effetto negativo del caro-energia. Ciò si inserisce nel quadro delle misure eccezionali che UniCredit mette a disposizione per le Pmi italiane, come il plafond da 3miliardi e attività di consulenza specifica, per aiutarle a fronteggiare i rincari energetici e delle materie prime; e per supportare le aziende più esposte alle criticità emerse sul fronte degli scambi commerciali internazionali”.