UNI.CO. continua il processo di crescita: guarda alla Sicilia per raggiungere quota 82.000 imprese

Al termine di una giornata di formazione il direttore Mariani ha fornito i dati che parlano di aiuti a 12.000 imprese in 5 anni e a volumi per 616 milioni di euro

Perugia, 30 ottobre 2023 – “La nostra vera funzione è dare risposte a quel mondo produttivo che spesso fatica a dialogare con altri soggetti e che non è così strutturato da affrontare da solo gli investimenti e la gestione del proprio patrimonio”. Così il presidente di UNI.CO. Maurizio Paradisi al termine della giornata di formazione che si è svolta venerdì 27 ottobre al Plaza Hotel di Perugia. Una giornata che ha avuto come titolo “Un UNI.CO. Sguardo”, un momento di studio, di confronto e condivisione che si è sviluppato attraverso un percorso formativo e di team building.

Un progetto che ha coinvolto tutta la struttura del Confidi che a Perugia ha chiamato a raccolta il personale di Marche, Umbria, Abruzzo e Molise, con l’obiettivo di favorire la crescita della cooperativa per essere così pronti a raggiungere, insieme, i prossimi obiettivi. Obiettivi importanti perché ora il Confidi punta ad incorporare anche realtà siciliane per arrivare a 82.000 imprese socie (oggi sono 70.000).

Nella mattina si è svolto un primo momento di formazione dedicato al Change Management, in cui si è affrontata la gestione del cambiamento per far fronte alle sfide di un mercato sempre più complesso, con l’obiettivo di accogliere tali cambiamenti e trasformarli in opportunità.

Nel pomeriggio, invece, la formazione è stata indirizzata da un lato agli account operanti nel territorio con “L’approccio consulenziale nei confronti del cliente”: da venditori di prodotto a partner che forniscono soluzioni a bisogni specifici. Come costruire quel legame di fiducia con il cliente che lo renderà “fedele”.

Il resto del personale interno si è invece focalizzato sul tema del “Diversity Management”, la valorizzazione delle differenze in ambito lavorativo e come la gestione delle diversità, intese come peculiarità, può portare un team aziendale a migliorare l’efficienza.

Terminata la formazione, ha preso la parola il presidente Paradisi che ha rimarcato: “Molto spesso il lavoro del confidi è un vero e proprio sostegno alle imprese più deboli e faremmo un errore a non credere che siano il nostro mercato. Il giorno che tutte le imprese saranno cresciute, efficienti e avranno tutte le carte in regola per un accesso al credito, forse non servirà più UNI.CO.”.

Poi è stata la volta del Direttore Generale UNI.CO. Paolo Mariani, che ha fatto il punto della situazione rivolgendosi non solo al personale presente in sala ma anche ai rappresentanti territoriali e nazionali delle associazioni di categoria che fanno parte del cda.

“In questi anni – ha esclamato Mariani – nonostante le difficoltà dettate anche da fatti di cronaca, il nostro sviluppo è proseguito. Partendo dalle Marche siamo arrivati prima in Umbria, poi in Abruzzo e in Molise. Ma il nostro percorso di crescita è ancora in atto e continua la sua proiezione verso il sud del Paese. Abbiamo infatti in programma un’importante operazione rivolta alla Sicilia che ci permetterebbe di arrivare a quota 82.000 imprese socie”.

“Tutto questo senza dimenticare che a capo della piramide ci sono le Associazioni di Rappresentanza; noi siamo qui perché loro l’hanno voluto e perché noi rappresentiamo loro, non potremmo esserci senza di loro e la legittimità ci discende da loro. Non c’è una vita autonoma del Confidi senza la forza delle Associazioni di Rappresentanza. Ovviamente serve la loro fiducia e il dialogo con il sistema bancario per essere al servizio della micro e piccola impresa”.

Mariani ha concluso il suo intervento con un focus sui numeri che hanno caratterizzato gli ultimi 5 anni: “Dal 2019 ad oggi questo Confidi ha realizzato 20.633 operazioni (fideiussioni, credito diretto, garanzie e consulenza), generando volumi per 616 milioni di euro e servendo 12.279 imprese. Abbiamo generato 13,5 milioni di utili (al 30/9 l’utile è di 1 milione) e incrementi patrimoniali per 20 milioni di euro”.

Il Segretario generale Cna Otello Gregorini ha invece puntualizzato: “Oggi si rafforza sempre di più l’esigenza, il ruolo e la prospettiva dei Confidi. Queste strutture sono un tratto indispensabile perché la gran parte delle imprese non è in grado di trattare con il sistema bancario. UNI.CO. ha basi solide per dare queste risposte ed ha saputo superare le diversità con la condivisione, con la prospettiva comune, che rafforza e dà la possibilità a questa struttura di continuare in questo processo di aggregazione e di sviluppo che può portare UNI.CO. a raggiungere i traguardi prefissati”.

Anche il Segretario generale Confartigianato Vincenzo Mamoli ha portato il suo contributo: “Sono contento che questi interventi arrivino dopo una giornata dedicata alla formazione perché abbiamo bisogno di competenze e di fare squadra. La presenza di UNI.CO. nei territori è motivo di orgoglio per noi associazioni perché dobbiamo stare vicini alle imprese; in questo modo possiamo dare risposte dove serve. Il ruolo di UNI.CO. è prezioso anche per questo ed i dati che sono emersi oggi sono significativi perché in un tempo di difficoltà le imprese riescono ad avere una realtà che permette loro di accedere al credito”.

Interessante anche la sottolineatura dell’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Umbria Michele Fioroni: “Quando si parlava di Confidi una volta si pensava ai brutti anatroccoli, ma noi in Regione abbiamo guardato sempre più ai brutti anatroccoli che ai bei cigni. Questo perché le aziende non hanno tutte le stesse esigenze ed è importante assistere e sostenere anche quelle piccole, non solo le grandi. Aiutare quelle piccole è importante, perché anche se sono sane a volte faticano ad accedere al credito per continuare il processo produttivo. E noi abbiamo il dovere morale di dare aiuto a queste realtà perché molte di quelle aziende sono nate con le pile di cambiali, hanno utilizzato la liquidità per proseguire l’attività e oggi necessitano di accedere al credito per non chiudere”.

La giornata di formazione è terminata con l’esibizione di Neri Marcorè, un artista di fama nazionale che ha saputo attirare l’attenzione dei presenti facendo leva anche sulle regioni di provenienza del personale di UNI.CO. dando valore alle diversità. Insieme a lui il chitarrista Fabrizio Guarino e il violinista Marco Santini, autore anche di una performance che ha accompagnato il video ufficiale dell’iniziativa.

La giornata di formazione si è avvalsa anche della collaborazione del sostegno di alcuni partner che lavorano spesso al fianco di UNI.CO.: Counsel, De Besi-Di Giacomo, GranThornton, Tavoni, myOffice, Sixtema, Crif, Artigiancassa.

Sostegno alla liquidità delle imprese colpite dall’alluvione: i Confidi a garanzia dei 4,2 milioni di euro stanziati dalla Regione Marche.

La Regione Marche ha attivato un fondo straordinario di 4,2 milioni di euro per il sostegno alla liquidità delle imprese colpite dall’alluvione del 15 settembre scorso. Sono fondi regionali, a cui ha contribuito con un milione di euro anche la Camera di Commercio delle Marche, garantiti dai Confidi su finanziamento bancario, destinati alle piccole e medie imprese fino a 250 addetti e 50 milioni di fatturato o 43 milioni di attivo. Il finanziamento bancario massimo sarà di 150 mila euro, con durata di 8 anni, di cui fino a 2 anni di preammortamento, e potrà essere estinto da eventuali contributi statali per i danni subiti. Le imprese che vogliono fare richiesta dovranno presentare una Autodichiarazione (DPR 445/2000) sui danni subiti e/o altra documentazione quali fatture/preventivi/perizie/ordini. La garanzia del Confidi ha una copertura massima dell’80%. I contributi potranno essere concessi entro la data della cessazione dello stato di emergenza (16 settembre 2023 salvo proroga). 

Sinergia UNI.CO. – UniCredit: supporto alle imprese della regione Marche per affrontare i rincari del costo dell’energia

Uni.Co. e UniCredit hanno siglato un accordo finalizzato a dare un supporto concreto alle aziende delle Marche che si trovano alle prese con i rincari dell’energia elettrica.

UniCredit mette infatti a disposizione delle imprese marchigiane associate a Uni.Co. – società che opera a supporto delle imprese mettendo a loro disposizione un’ampia varietà di servizi e prodotti aderenti alle esigenze delle realtà del territorio – la possibilità di accedere a finanziamenti con tassi agevolati e rimborsabili nell’arco di tredici mesi. In questo modo, le aziende potranno distribuire i maggiori costi dovuti ai rincari dell’energia e delle materie prime su un orizzonte temporale più vasto.

Per accedere al finanziamento ciascuna impresa dovrà rivolgersi ai servizi finanziari di Uni.Co. Marche che effettueranno una valutazione dell’effettivo fabbisogno aziendale basandosi sulle bollette e sulle spese fin qui sostenute.

L’accordo è stato siglato per UniCredit da Silvano La Ghezza, Area Manager Small Business Marche; e per Uni.Co. dal Direttore Generale, Paolo Mariani.

Paolo Mariani, direttore generale di Uni.Co., ringrazia dell’iniziativa che UniCredit ha riservato alle PMI colpite dal rincaro energia in un contesto economico già duramente afflitto in questi anni dalla crisi pandemica, sottolineando l’importanza e l’opportunità che questa misura riveste al fine di soddisfare le esigenze delle imprese del territorio delle Marche.

Dichiara Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit: «Con questo accordo intendiamo rispondere alle necessità delle PMI rispetto a un problema non differibile, in una logica di attenzione e presenza attiva rivolta al territorio. Le imprese associate a Uni.Co. potranno infatti beneficiare di linee di credito dedicate per limitare l’effetto negativo del caro-energia. Ciò si inserisce nel quadro delle misure eccezionali che UniCredit mette a disposizione per le Pmi italiane, come il plafond da 3miliardi e attività di consulenza specifica, per aiutarle a fronteggiare i rincari energetici e delle materie prime; e per supportare le aziende più esposte alle criticità emerse sul fronte degli scambi commerciali internazionali”.

Capitalizzazione e Patrimonializzazione: in un solo mese Uni.Co. ha assegnato 4,4 milioni fondi alle imprese marchigiane

In un solo mese Uni.Co. Confidi è riuscito ad assegnare ben 4,4 milioni di euro a fondo perduto per la capitalizzazione e patrimonializzazione delle piccole e micro imprese marchigiane. Una risposta importante considerando che il 7 febbraio scorso, giorno di apertura delle richieste per accedere al fondo messo a disposizione dalla Regione Marche, in pochi minuti sono arrivate centinaia e centinaia di richieste.

Uni.Co. ne ha ricevute e gestite 460 ed oggi è riuscito ad assegnare, tutti i fondi di sua competenza dando una risposta importante in un momento particolarmente difficile per l’economia. “Non è stato un lavoro semplice – spiega il direttore generale di Uni.Co. Confidi Paolo Mariani – perché ci siamo trovati di fronte un’operazione nuova per tutti ed il set informativo che le imprese dovevano fornire era piuttosto articolato. Abbiamo messo a disposizione un’intera squadra di professionisti per cercare di dare tutto il supporto necessario per fornire risposte in tempi brevi”.

A questo si aggiunge che il Confidi ha lavorato con un costo pratica vincolato di 150,00 euro ben al di sotto dei costi standard per questo tipo di intervento. “Ci siamo messi a disposizione – riprende Mariani – senza farne una questione di profitto ma abbiamo voluto garantire il nostro sostegno alle imprese marchigiane perché crediamo che ci siano momenti in cui si debba fare rete. Il Vice Presidente della Regione Mirco Carloni ha avuto una grande intuizione creando questo fondo perchè permette alle aziende di consolidare il patrimonio cogliendo una importante opportunità”.

Oggi stesso Uni.Co. Confidi comunicherà alle imprese beneficiarie l’assegnazione del contributo ma coloro che non rientreranno in graduatoria non devono disperare perché la Regione si è riservata di integrare la disponibilità dei fondi già autorizzati in base al numero effettivo delle domande regolari ed accolte ed eventualmente potrà riaprire il bando qualora nel bilancio regionale si trovino ulteriori stanziamenti.